2013/08/15

Douglas Trumbull, maestro degli effetti speciali: impossibile falsificare le riprese degli sbarchi sulla Luna

di Paolo Attivissimo. Questo articolo vi arriva grazie alla donazione per il libro “Luna? Sì, ci siamo andati!" di Antonio Poppi (citato con il suo permesso).

Photo credit: Paolo Attivissimo
Il 14 agosto 2013 ho incontrato a Locarno Douglas Trumbull, creatore o co-creatore degli effetti visivi di 2001: Odissea nello Spazio, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Star Trek: il Film, Silent Running (2002: la seconda odissea), Blade Runner e molti altri film, per i quali ha ricevuto tre nomination agli Oscar. 2001 vinse l'Oscar per gli effetti visivi nel 1969, ma il premio fu assegnato a Stanley Kubrick, regista del film e supervisore dei suoi effetti; Trumbull era uno dei membri della squadra di tecnici e fu responsabile della memorabile sequenza dello Star Gate (il viaggio interstellare del protagonista.

Da 2001: Odissea nello Spazio.

Si tratta, insomma, di un esperto assoluto nel settore degli effetti speciali e in particolare di un esperto che conosce bene le capacità e le limitazioni delle tecnologie degli effetti cinematografici disponibili all'epoca delle missioni Apollo (2001 fu girato fra il 1964 e il 1968, appena prima del primo allunaggio). Se c'è qualcuno che può dire, con competenza indiscussa, se era possibile falsificare le immagini delle missioni umane sulla Luna, è Douglas Trumbull. Così gliel'ho chiesto.

Photo credit: Elena Albertini
Dopo la sua masterclass al Festival, Trumbull si è intrattenuto a chiacchierare a ruota libera, dimostrando una disponibilità rara nel mondo nel cinema. Io e un altro partecipante a questa chiacchierata post-conferenza abbiamo colto l'occasione per chiedergli un parere sull'accusa, fatta spesso dai complottisti lunari, che Stanley Kubrick le riprese dell'allunaggio. Questa è stata la sua risposta: “Io so che [le immagini degli sbarchi lunari] sono reali. Non che io fossi lì, ma nella mia mente non c'è alcun dubbio che siano vere” (“Well, I know they're real, but, you know... Not that I was there, but there's no question in my mind they're real”).

Photo credit: Elena Albertini
Gli ho chiesto quale sarebbe stata la sequenza dello sbarco sulla Luna più difficile da falsificare, avendo a disposizione gli effetti speciali degli anni Sessanta: “Avevano cineprese 16mm sul modulo lunare e in altri punti del razzo Saturn, e vedi una ripresa molto complicata, con emissioni gassose che si muovono e la superficie che si avvicina e allontana, e tutte queste cose si spostano l'una rispetto all'altra. A quell'epoca non avevamo alcun modo per realizzare un motion control che sovrapponesse elementi multipli. Credo che sarebbe stato impossibile farlo sembrare veramente reale” (risposta integrale: “I don't know the answer to that. I really don't know. I mean, there's something about photography at that... Part of the answer would be this: they had 16-mm cameras on the lunar lander and on other parts of the Saturn rocket and everything, and you're seeing a very complicated shot of vapors going and the surface coming or going, and... and all these things are moving relative to each other. At that time we had no way of doing motion control that would superimpose multiple elements. I think it would have been impossible to make it look really real”).

Gli suggerisco come ripresa particolarmente difficile il moto parabolico della polvere lunare sollevata dall'auto elettrica usata dagli astronauti (nel vuoto la polvere non forma volute ma ricade di colpo): “Sarebbe stato necessario farlo con qualche sistema di simulazione di particelle in grafica computerizzata. Potresti farlo oggi, ma non potevi farlo all'epoca” (“It wouldn't be impossible to do, you would do that with some computer graphics particle system. You could do that today. But you couldn't do it then”).

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