2016/01/23

Il complotto sovietico scherzoso di Zond 5

di Paolo Attivissimo

Non tutte le cospirazioni hanno intenti ostili: è il caso, per esempio, della burla organizzata in gran segreto dai russi ai danni degli americani nel 1968.

La sonda Zond 5, lanciata dall’Unione Sovietica il 14 settembre 1968, è diretta verso la Luna. Formalmente si tratta di una sonda spaziale, ma è a tutti gli effetti un veicolo Soyuz, di quelli normalmente usati dai sovietici per portare un equipaggio, modificato per il volo teleguidato. Per questo volo sperimentale intorno alla Luna l’equipaggio è sostituito da alcuni animali (tartarughe, mosche, vermi e altro) e da un manichino contenente sensori per le radiazioni. Di fatto è una prova generale di un volo circumlunare con equipaggio. Gli americani sono al corrente delle dimensioni della “sonda” e sanno che potrebbe contenere un equipaggio, che diventerebbe il primo della storia a volare intorno alla Luna (la prima missione americana circumlunare, Apollo 8, deve ancora avvenire e avrà luogo a dicembre del 1968), ma i sovietici mantengono il tradizionale segreto sui dettagli della missione.

Durante questo volo viene perpetrato uno scherzo agli americani: prima del lancio, ai tecnici che stavano preparando la Zond 5 è stato chiesto di collegare con un cavo il ricevitore radio del veicolo al suo trasmettitore. Quando la sonda sta volando intorno alla Luna, il 18 settembre 1968, raggiungendo una distanza minima di 1950 chilometri, il cosmonauta Pavel Popovich trasmette da Terra verso la Zond 5 un annuncio a voce: “Il volo procede regolarmente; ci stiamo avvicinando alla superficie.”

Grazie al collegamento fra ricevitore e trasmettitore, le sue parole vengono ritrasmesse verso Terra dalla Zond 5 e vengono quindi ricevute anche dagli impianti di radioascolto spaziale americani oltre che da quelli russi, creando l’illusione che Popovich sia a bordo del veicolo spaziale sovietico. Le parole di Popovich creano stupore fino ai più alti livelli governativi statunitensi: l’astronauta Frank Borman, consulente spaziale del presidente americano Nixon, riceve una telefonata dal presidente, che chiede come mai un sovietico sta trasmettendo dalla Luna.

Circa un mese dopo, Borman si reca in visita in Unione Sovietica ed è proprio Popovich ad accoglierlo in aeroporto. Nel frattempo gli americani hanno capito che il messaggio dalla Luna era una finzione: Borman, appena sceso dall’aereo, gli mostra scherzosamente il pugno e dice a Popovich “Ehi, tu, burlone spaziale!”.


Fonti: NASA; The First Soviet Cosmonaut Team, di Colin Burgess e Rex Hall (2009), pag. 318, che cita Voice of Russia, “Space exploration is a lifelong job” (2007).

3 commenti:

gianluca atti ha detto...

bellissimo articolo Paolo! un episodio da me sconosciuto (e credo da molti altri appassionati!)e perfino simpatico! quante cose ancora ci sono da sapere sulla fantastica "sfida lunare" USA e URSS ! ancora grazie Paolo! :-)

Jumper the Uncle ha detto...

Non vorrei essere pedante ma secondo Wiki "...la sonda volò attorno alla Luna, spingendosi fino a una distanza minima di 195 km. " .
(1950 km - 195 km).
Un saluto da un suo fedele lettore.

Paolo Attivissimo ha detto...

Jumper,

è sbagliata Wikipedia: le fonti primarie (NASA) dicono 1950 km. Correggo Wikipedia. Grazie!