2010/08/08

Il diverbio Stagno-Orlando

di Paolo Attivissimo

Chiunque abbia seguito la diretta televisiva RAI del primo allunaggio ricorda il celebre battibecco fra i due cronisti, Tito Stagno e Ruggero Orlando, su quando fosse davvero avvenuto il contatto con il suolo lunare. Un diverbio che coprì frasi storiche delle comunicazioni provenienti dalla Luna.

Ho parlato recentemente della questione con Stagno (Orlando non è più tra noi) e di questo riferirò prossimamente. Intanto vorrei proporvi un video che ricostruisce le comunicazioni degli astronauti coperte dalla discussione fra Stagno e Orlando, utilizzando l'audio originale ricevuto direttamente dalla Luna presso la stazione di ascolto australiana di Honeysuckle Creek, concessomi gentilmente da Colin Mackellar.


Se lo ascoltate in stereofonia, sul canale destro trovate l'audio diretto dalla Luna, mentre sul sinistro potete sentire l'audio della RAI. Se seguite con molta attenzione, sentite che Stagno ha in cuffia sia l'audio diretto degli astronauti (che a lui arriva con qualche istante di anticipo rispetto alla diffusione in studio), sia la voce italiana di un'altra persona, presumibilmente uno dei traduttori che stavano nello studio dentro le cabine che si scorgono dietro a Stagno.

La voce etichettata CAPCOM nei sottotitoli è quella di Charlie Duke, che da Houston parlava direttamente con gli astronauti riferendo loro i dati di telemetria. Il suo "Sixty seconds" avvisa i due astronauti che il carburante è agli sgoccioli: manca un minuto prima che debbano decidere se posarsi o annullare il tentativo di allunaggio e risalire. Un momento drammatico che viene completamente coperto, nell'audio RAI originale, dalla discussione fra i due giornalisti. Lo stesso vale per il richiamo ancora più perentorio "Thirty seconds" di Duke e per la storica frase di Armstrong "Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed", finalmente ascoltabile come si deve.

C'è anche un'altra chicca: la papera di Charlie Duke, che sopraffatto dall'emozione risponde ad Armstrong dicendo "Roger, Twan...", poi si ferma e si corregge: "Tranquility". Questo errore viene solitamente tagliato nei documentari che romanzano l'avventura del primo sbarco sulla Luna.

Le immagini RAI sono inoltre sincronizzate con la ripresa cinematografica dello sbarco, effettuata tramite una cinepresa 16mm Maurer montata sul modulo lunare. La ripresa non era disponibile durante la diretta televisiva.

Messe tutte insieme, queste risorse danno una visione nuova del momento cruciale della missione e permettono di dare una risposta definitiva a una domanda ricorrente di chiunque abbia visto quella diretta-fiume: aveva ragione Stagno oppure Orlando?

I fatti sono questi: il mitico "Ha toccato!" di Stagno fu pronunciato circa 55 secondi prima dell'annuncio "Contact light" con il quale Aldrin segnalava che almeno uno dei lunghi sensori posti sotto le zampe del veicolo aveva toccato la superficie lunare, sulla quale si sarebbe posato un paio di secondi dopo. Inoltre Stagno parlò durante una pausa delle comunicazioni dalla Luna, per cui non c'era nulla da fraintendere. Ruggero Orlando, invece, annunciò il contatto dieci secondi dopo le parole di Aldrin. Mi dispiace per Tito Stagno, ma Orlando aveva ragione.

Va detto che la qualità dell'audio in cuffia che aveva Stagno era pessima, come si può ben sentire: molte sillabe iniziali sono troncate perché gli astronauti usavano il VOX – sensore vocale – per aprire i propri microfoni automaticamente. Inoltre il gergo astronautico è veramente stretto in questi momenti concitati, tanto da richiedere un articolo apposito di spiegazione, nonostante i sottotitoli che ho predisposto nel video, basati sulla trascrizione fatta a mente fredda dagli archivisti dell'Apollo Lunar Surface Journal.

4 commenti:

Max Senesi ha detto...

Perfetto come al solito. Solo tu potevi farlo così bene!

Gianni Comoretto ha detto...

Sembra di capire dai commenti di Stagno che abbia frainteso la velocità (che traduce da piedi a metri) per l'altezza. E quindi ha capito che il LEM fosse a 2 metri dal suolo, quando stava ancora scendendo di 2 metri al secondo.

lufo88 ha detto...

A me pare di capire che fu un tragico errore non dare la diretta a Piero Angela che aveva fatto dei documentari in merito. Mai che si mette il più competente.....

jumpjack ha detto...

La tua analisi coincide esattamente con quella che ho fatto io l'anno scorso: loro dicono "good", lui capisce "go", e pensa che voglia dire che sono atterrati.
http://jumpjack.wordpress.com/2009/08/04/lallunaggio-con-tito-stagno/

Ormai mi ero completamente dimenticato che l'anno scorso avevi promesso un "seguito" del tuo articolo! E mi ero anche dimenticato di correggere il mio, dove avevo scrito "XXXXXX shadow" invece di "faint shadow", ora l'ho finalmente corretto. ;-)